Berlinese sui mezzi pubblici: "Allora prendi il tuo alano in grembo!"

L'altro giorno, ho quasi schiacciato un altro Chihuahua: perché il suo padrone lo ha lasciato scivolare fuori dalla sua finta borsa Louis Vuitton nel tram affollato e dimenarsi tra noi sardine umane. E perché, in modalità schiacciamento e con quella che sembra una temperatura di 60 gradi Celsius nel vagone, è semplicemente difficile essere rispettosi di una così – scusate – tremolante, glabra e soffice creatura. Ti preoccupi della tua sopravvivenza sui mezzi pubblici di Berlino , che da tempo non sono più divertenti.
Le proprietarie di cani di Berlino sono le nuove mamme di Prenzlauer BergPrima che la folla di merda e di lettere al direttore si infuri di nuovo e non pensi con la propria testa: no, non odio i cani. Al contrario, i cani sono persone migliori. Solo che spesso non mi piacciono i loro padroni. Perché, proprio come le madri di Prenzlauer Berg, sembrano considerare il loro Hasso, Kalle o Techno un'estensione del loro ego.
In altre parole: quello che a loro è permesso fare, a lui è permesso farlo da molto tempo. Quindi, i levrieri giganti se ne stanno semplicemente sdraiati sulla banchina del tram e non vengono richiamati, nemmeno quando fuori minaccia una fuga precipitosa. Lasciate che tutti gli altri, con un bambino o con le stampelle, saltellino o volino oltre il divino abbaiare. E guai a chiunque tocchi anche solo un capello a quel mago infestato da insetti e pidocchi, vecchio mio, ti prenderai un vero schiaffo in faccia. In questa città, se tu, come me, non vuoi sopportare tutto, incontrerai minacce di ogni tipo.
I cagnolini sono liberi di abbaiare furiosamente l'uno contro l'altro su autobus e treni senza che nessuno dei due proprietari batta ciglio. Museruola, trasportino, biglietto per il cane, come prevede il regolamento BVG? Tornatevene a casa, signori. Se qualcuno ha paura dei cani – vecchie signore, bambini piccoli – è un problema suo. Di recente, una di queste bestie giganti giaceva in mezzo al corridoio; il mio silenzioso ma visibile desiderio di superarla è stato prima ignorato, poi censurato con occhiate velenose. Ho pensato: "So che ami il tuo cane più delle persone intorno a te, ma posso comunque passare?"
Un sussulto infastidito, poi spintoni al cane, dopodiché tutto è tornato come prima. La mia risposta, per metà cinica e per metà fintamente amichevole, "Beh, allora prendi il tuo alano in grembo!", ha suscitato qualche cenno di assenso da parte degli altri, ma anche questo nuovo commento sfacciato e impertinente, che testimonia il crescente narcisismo (è ovvio, senza fronzoli) nelle società occidentali: "Allora cammina la prossima volta, stronzo!"
Uff, ho dovuto sedermi, anche se non c'era più spazio.
Berliner-zeitung




